mercoledì 2 giugno 2010

EDITORIA LIBRARIA E DIRITTI D'AUTORE (lez. numero 5)

Il professore di ritorno da Torino, ci ha coinvolti in quello che è stato affrontato durante il Salone internazionale del libro. In concomitanza dell'arrivo in Italia dell'iPad (un tablet computer prodotto da Apple in grado di navigare in Internet, di riprodurre contenuti multimediali e di accedere ai download ad un prezzo pari a 0,79 euro) al Salone si è discusso sulla diffusione gratuita di Internet o sul pagamento delle notizie online, per permettere all'editoria in crisi di ammortizzare le spese sostenute per l'aumento dei costi. In molti sostengono la gratuità delle informazioni, in quanto la rete è accessibile a tutti, altri credono che la libera circolazione delle notizie creerebbe difficoltà con la diffusione del lavoro. Un altro schieramento afferma che l'informazione potrebbe essere diffusa gratis, ma non vale lo stesso per la "proprietà intellettuale". Ma i primi ad errare soni stati gli editori, i quali inizialmente hanno offerto gratuitamente i loro contenuti e successivamente se ne sono pentiti!


Questo problema ne sviluppa un altro: perchè uno scrittore professionista dovrebbe impegnarsi ad offrire i risultati della sua ricerca al pubblico senza riscuoterne un minimo compenso? Inoltre, come risalire all'identità di chi ha violato il diritto d'autore sul Web, vista la grande estensione dell rete? In Internet il tema del copyright è fuori controllo perchè manca una normativa di legge ed è atipico che ad usurfruire illegalmente del lavoro di altri sia anche il Parlamento italiano. Come mostratoci dal professore, sulle pagine web della Camera dei Deputati sono riportate notizie in pdf delle maggiori testate del Paese.

In Francia Sarkozy ha cercato di combattere il problema della pirateria sul Web, bloccando la connessione dopo il terzo tentativo di download illegale, ma la legge è stata dichiarata incostituzionale perchè ledeva la privacy degli utenti.Per quanto riguarda la normativa sulla privacy sul Web, esse differiscono da Paese a Paese e l' Italia non è in grado di nascondere l'identità dell'utente Internet.








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